Questo articolo ha l’obiettivo di fare capire che esiste un modo di fare marketing, in gergo inbound, che ha un approccio diverso rispetto a quello che viene solitamente propagandato, almeno in Italia.
Non andrò nei dettagli, quello lo faremo con i prossimi articoli, ma oggi voglio solo farti accendere una lampadina, fammi sapere nei commenti se ci sono riuscito.
Scopriamo insieme l’inbound marketing
- Chi non ama farsi svegliare la domenica mattina presto per cogliere l’avvincente proposta di iscriversi ad una setta?
- Quanto ci appassiona l’overlay che ci appare mentre navighiamo su un sito e non ci lascia continuare finché non lasciamo l’email o troviamo dove era nascosto il “chiudi”?
- Come scordare tutti i party che abbiamo organizzato con gli amici per goderci la pubblicità che precede i video di Youtube?
ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Non sto dicendo che tutto ciò sia sbagliato (vabbé un po’ lo dico 🙂 ), ma sto facendo degli esempi estremi per far capire meglio l’alternativa. Ogni strumento di marketing può avere il suo giusto contesto e target però la cosa che spesso accomuna tutte le più diffuse strategie di marketing è quella di andare ad importunare il potenziale cliente.
Quindi se è vero che questo approccio funziona, altrimenti i venditori ambulanti di rose si sarebbero già estinti, possiamo anche dire che ha alcuni limiti:
- Il tuo messaggio deve essere più forte ed efficace: d’altronde se stai importunando una persona convincerlo pure a darti fiducia è più difficile.
- Devi urlare più forte: avendo bassi tassi di conversione devi contattare molte più persone del necessario.
- Non puoi mai fermarti: essendo i tuoi risultati proporzionali al numero di persone contattate, appena ti fermi queste spariscono.
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Quindi l’alternativa rivoluzionaria è?
In realtà l’alternativa non è così rivoluzionaria, viene applicata da sempre. È il marketing tradizionale che drogato da decenni di media monodirezionali (Radio, TV, Giornali) si è orientato solo nell’altro senso. Mentre l’avvento di internet ha riportato in voga l’inbound.
Immagina di voler perfezionare la tua capacità di suonare uno strumento o di cantare. Cercheresti una scuola o un insegnante, chiederesti ai tuoi amici con le stesse passioni o a musicisti che reputi bravi, magari dopo che li hai visti suonare. Insomma ti informeresti su chi meglio possa seguirti nel tuo specifico caso.
E dopo aver trovato l’insegnante giusto cercherai di capire se può seguirti.
Ma chi sarà in posizione di autorità in questo caso? Lui!
Ti ha dimostrato di essere bravo, che parlano bene di lui e soprattutto che è interessante per te. Quando ti consiglierà il percorso di studi più adatto lo ascolterai con attenzione e sarai pronto a comprare i suoi servizi.
Cosa ha fatto questo insegnante?
Invece di venire lui da te ha fatto in modo che andassi tu da lui.
Questa è la chiave di volta dell’Inbound marketing, fare in modo che le persone vengano a te con entusiasmo, contente di ascoltarti e pronte ad apprendere.
Ed un esempio di Inbound è quello che hai sotto gli occhi e cioè questo articolo, se lo stai leggendo molto probabilmente hai fatto lo stesso percorso.
Come farlo funzionare, come sfruttare la potente leva che ci da il web e come sistematizzarlo sono concetti che affronteremo nei prossimi articoli.
Un altro elemento che non può mancare in una strategia di Inbound Marketing sono i contenuti ed il posto migliore dove ospitarli è in un blog per la vendita.